La doppia vita di rose by Ann Lethbridge

La doppia vita di rose by Ann Lethbridge

autore:Ann Lethbridge [Lethbridge, Ann]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Romanzi rosa
ISBN: 9788858908822
editore: HerperCollins
pubblicato: 2013-02-20T23:00:00+00:00


10

«È stata Mrs. Mallow a farla venire qui» dichiarò Garth. «Tua moglie non ha mai lasciato avvicinare nessuno.»

Gli innocenti occhi verdi di Penelope si dilatarono. Le sue labbra color bocciolo di rosa si schiusero per la sorpresa. Senza dubbio pensava che lui avrebbe detto a Mark che aveva civettato con Bannerby. Bene, avrebbe dovuto confessarlo da sola. E se Mark voleva una rissa, gliene avrebbe dato un assaggio, perché lui non era parte in causa.

Mark si ravviò i capelli biondi, di solito molto ordinati. «Perché non ti sei limitato a metterla su una carrozza e a rispedirla a casa?»

Stanford scosse la testa. «Se c’è una cosa che ho imparato nel corso degli anni, vecchio mio, è non mettermi mai tra un uomo e sua moglie.»

«Sei davvero un gran bastardo, a volte» ribatté l’amico, allungandosi verso di lui.

«Tutte le volte» replicò, freddamente.

«Dannazione, Garth. Sai che non intendevo in quel senso. Sono solo troppo infuriato per scegliere le parole con attenzione.»

Mark era una delle due persone a conoscenza del suo segreto. Lui e Kit, suo fratello. E la sua cara madre, naturalmente. «Sono felice che alla fine tu sia arrivato.»

«Ho trovato il messaggio di Penelope.»

«Credevo che fossi tornato a casa giorni fa» osservò lei.

Il volto di Mark si fece arcigno. «Sono stato trattenuto.»

La moglie si immobilizzò, quindi si strinse nelle spalle. «Avevo deciso di partire comunque. È stato tutto troppo orribile.»

Lui le sorrise. «Allora sono felice di essere arrivato in tempo per farti da scorta.» La strinse più vicino a sé. «Parleremo quando saremo tornati a casa.»

Nauseato dall’espressione sulla faccia del suo amico, Garth si girò. Che il cielo lo proteggesse da quell’espressione infatuata. «Bene, è tutto molto lodevole, ma, se volete scusarmi, devo incontrare Mrs. Travenor tra un’ora o giù di lì. Sono venuto qui solo per prendere il giornale e passare il tempo nell’attesa.»

Penelope emise un’esclamazione, che poi cercò di coprire con un colpo di tosse.

«Che c’è?» chiese Garth.

Lei scosse la testa, le guance rosse, la colpa stampata chiaramente in faccia.

«Dannazione, Penelope, ditemelo.»

«Calmo» lo ammonì Mark, spostandosi per proteggere la moglie con il proprio corpo.

«Ordinale di dirmelo, Mark!» esclamò Garth, stringendo i pugni.

L’amico lo fissò, poi un grande sorriso si dipinse sul suo volto. «Oh, non anche tu!»

«Di cosa diavolo stai parlando? Voglio solo sapere cosa sa di Mrs. Travenor.»

«Diteglielo, Penelope. Non se ne andrà finché non lo farai.»

«È partita» pronunciò la donna.

«Partita?» Garth ebbe l’impressione di essere stato colpito nello stomaco dallo zoccolo di un cavallo. «Partita, quando?»

«Cioè, io penso che sia partita. Aveva una valigia con sé. Ha detto che stava andando a Londra.»

«Quanto tempo fa?»

«Se si tratta di quella bellezza bruna che ho incontrato nel corridoio al mio arrivo, non più di qualche minuto» interloquì Mark.

«Bellezza?» ripeté Penelope. Il marito si strinse nelle spalle.

«Era lei, senza dubbio» confermò Garth, con lo stomaco stretto. Fu colto da una bollente ondata di rabbia. Così Rose gli aveva mentito ancora. Su cos’altro aveva mentito? Non c’era fine ai suoi inganni? Forse aveva trovato quello che stava cercando, mentre lui dormiva.

Sembrava



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